
Scena 1: Dopo il silenzio
Passarono diversi giorni. L’atmosfera si era rasserenata, almeno in superficie. I genitori si erano ammorbiditi e i tre ragazzi si stavano impegnando per dimostrare responsabilità. In apparenza.
Jake non ci stava. «Ok, ci hanno tagliato fuori. Ma io non voglio arrendermi. Ci ho quasi lasciato le penne in quel faro!»
Lisa lo guardò con uno sguardo preoccupato. «Jake, ma non abbiamo modo di partecipare alle ricerche… Io no di sicuro!»
Meg annuì. «Magari a voi lasciano un po’ di margine. Ma dopo l’ospedale, mi tengono d’occhio pure quando vado in bagno.»
Jake e Lisa si scambiarono un’occhiata complice. Jake scrollò le spalle. «Passerà. Meglio tenere un profilo basso… per ora.»
Lisa cambiò tono. «Piuttosto… mi avete detto che c’era un’altra ragazza dentro un bozzolo, in quella casa.»
Jake si irrigidì. «Sì. Quella che non ho salvato.» Colpì il tavolo con il pugno.
Meg posò una mano sul suo braccio. «Hai salvato me, però.»
Lisa tossicchiò, imbarazzata. «Ehm… quello che volevo dire è che là fuori c’è una ragazza-fiore. E mi chiedevo… l’avete riconosciuta?»
Jake scrollò le spalle. «Se fossimo ancora tutti insieme a scuola… magari. Ma così? Impossibile.»
Lisa incrociò le braccia. «Allora guardati le spalle, Ace.»
Jake rise, sottovoce. «Non preoccuparti, Gizmo.»
La ragazza-fiore è sulle tracce dei Misfits?
Sì, e...
Senza che i tre lo sapessero, la creatura li aveva già individuati. Era lì, nascosta tra le ombre, osservando, in attesa del momento giusto.
Scena 2: Intercettazioni e fughe
Qualche sera dopo, Lisa e Jake avevano ripreso a comunicare via walkie-talkie.
Il gruppo di ricercatori è arrivato a Clearview?
Sì, e...
I ragazzi li hanno notati?
Sì
«Dannazione, dannazione, dannazione!» esplose Jake. «Sono arrivati! I ricercatori! E io scommetto che sono già al faro a ficcare il naso. E noi? Chiusi in casa!»
Lisa cercò di calmarlo. «Jake, respira. E poi che vuoi fare?»
«Non è chiaro? Prendo la bici e vado al faro!»
«Ma Jake—»
«Passo e chiudo.»
Jake afferrò il walkie-talkie, si calò dalla grondaia, e inforcò la bici. La notte era tiepida, ma il vento gli sferzava il viso.
Scena 3: La ragazza-fiore colpisce
La ragazza-fiore lo sta osservando?
Sì, e...
Cerca di bloccarlo?
Sì, ma...
Mentre sfrecciava lungo una delle vie meno illuminate, Jake la vide. Una ragazza in piedi in mezzo alla strada. Troppo tardi.
Prova su Bicicletta (d8) → 1 → Disastro!
Provò a frenare, ma perse il controllo. La bici si ribaltò e lui finì rovinosamente sull’asfalto. Il walkie-talkie si sbriciolò a terra.
La ragazza emise un urlo inumano e spaventoso. Jake la riconobbe all’istante. Era lei. La creatura.
Prova Ostacolata (d4) per schivare → 2 → Disastro!
In un lampo, la creatura fu su di lui. Lo sollevò da terra con una mano, la maglietta stretta tra le dita verdi e rigide. Il suo volto si deformò: la mandibola si aprì in un ovale innaturale, mostruoso. Un altro urlo, più acuto, più profondo, squarciò il silenzio della notte.
Qualcuno sente la creatura urlare?
Sì
Interviene?
No, e...
Le luci delle case restarono spente. Nessuno uscì. Nessuno si affacciò.
Jake sentì i viticci avvolgergli le gambe. Doveva agire.
Jake tenta una testata → d6 → 1 → Disastro!
Cercò di colpire con la testa, ma la creatura schivò e lo scagliò a cinque metri di distanza. Atterrò pesantemente, la schiena in fiamme per il dolore. Non fece in tempo a rialzarsi che la creatura era di nuovo su di lui.
«Aiuto! Qualcuno mi aiuti, vi prego!» urlò disperato.
Qualcuno interviene ora?
No, e...
Jake tenta di fuggire → d6 → 6 → Successo!
Con uno sforzo disperato, Jake scattò in piedi e corse verso la bici. Ma—
La bici è agibile?
No, e...
Era distrutta. Completamente.
La creatura lo stava raggiungendo. Jake afferrò il telaio della bici e lo sollevò come un’arma.
Jake attacca con la bici → 2d6 → 5, 5 → Successo!
Con un grido selvaggio, scagliò la bici addosso alla creatura. L’impatto fu devastante. La bestia cadde a terra, tramortita. Jake non perse tempo: le fu addosso, colpendola con la bici ormai rotta.
La creatura è morta?
Sì, e...
Colpo dopo colpo, la creatura cominciò a disfarsi. La sua pelle si lacerò, spruzzando linfa verde e densa ovunque. Le fattezze umane si dissolsero in una melma vegetale, un cadavere innaturale.
Jake, ansimante e ferito, lasciò cadere i resti della bici. Si voltò, zoppicando. Nessuno aveva visto. Nessuno l’aveva aiutato.
Ma la creatura era morta. E lui era sopravvissuto.
Almeno per quella notte.