Il gruppo, ora privo di Threll Koon e Kiri’Qa, segue il Comandante Tarek Voss attraverso i corridoi bui dell’Accademia. Le luci di emergenza emettono solo un fievole bagliore, mentre il suono dell’allarme continua a pulsare nelle orecchie, mescolandosi ai passi concitati e alle urla lontane di altri studenti. Voss mantiene un passo deciso e rapido, con un’espressione di frustrazione evidente sul volto.
Il corridoio in cui si trovano si allunga davanti a loro, apparentemente tranquillo, ma lo scoppiettare di qualche circuito elettrico interrotto e il suono distante di esplosioni suggeriscono che qualcosa di grave è accaduto. Zyra Vexx, con i suoi sensori ultrasonici, sembra inquieta, le sue antenne si muovono nervosamente.
“Non mi piace questo silenzio,” sussurra Zyra a Vorlak, che annuisce con una vibrazione profonda. “C’è troppo poco rumore per essere una semplice emergenza.”
Vorlak, con il suo corpo cristallino che emette deboli riflessi di luce, aggiunge con un tono basso: “Se c’è stata un’esplosione, il pericolo potrebbe non essere finito. Dovremmo prepararci per qualsiasi cosa.”
Grex Marn, sempre analitico, osserva i dati che scorrono sui suoi visori interni. “I sistemi di sicurezza dell’Accademia non rispondono. Qualcosa ha neutralizzato le difese.”
Lynx Tarr, più distante dagli altri, osserva l’oscurità con i suoi occhi felini, pronti a cogliere ogni movimento. “Siamo ciechi qui. Dobbiamo trovare un modo per capire cosa sta succedendo.”
Voss si ferma improvvisamente davanti a una porta laterale, colpendo il pannello di controllo. “Dobbiamo raggiungere il centro di comando. Senza i sistemi operativi, questa accademia è un bersaglio facile. E non possiamo permetterlo.”
La porta non risponde immediatamente, e Voss emette un suono di frustrazione. Si gira verso il gruppo. “Qualcuno di voi sa come bypassare i sistemi manualmente?”
Grex si avvicina alla porta, esaminando il pannello. “Posso tentare di interfacciarmi, ma le interferenze potrebbero rendere il processo complicato.”
A questo punto, Voss si volta verso Scarus, con uno sguardo severo. “E tu? Hai qualche idea brillante per farci entrare?”
Scarus impreca silenziosamente… se solo Threll fosse lì con loro! Sente lo sguardo penetrante di Voss che lo scruta severo. “Professore, non vedo molte alternative: Vorlak potrebbe schermare il pannello dalle interferenze con la Risonanza Energetica, mentre Grex tenta di hackerare il pannello. Però noi non possiamo perdere tempo. Kiri” dice rivolgendosi alla pianta semovente “tu riusciresti a estendere i tuoi viticci attraverso quel condotto?” indica il condotto di aereazione più vicino “Così forse riesci a far scattare la serratura”
ecco l’esito delle prove per ciascuno:
- Vorlak riesce a schermare il pannello dalle interferenze? SI, e…
- Grex riesce ad hackerare il pannello? SI, e…
- Kiri riesce a raggiungere la serratura con i viticci? SI, ma…
Vorlak si avvicina al pannello, il suo corpo cristallino emettendo una vibrazione profonda. Con concentrazione, emette una serie di risonanze sottili, armonizzandosi con le interferenze ambientali e creando uno scudo energetico attorno al pannello. Il risultato è immediato: le scintille statiche che avevano disturbato il funzionamento del sistema si attenuano rapidamente. “Interferenze neutralizzate,” annuncia Vorlak con la sua tipica compostezza.
Grex Marn si avvicina subito dopo, i suoi visori illuminati da dati in rapido movimento. Le sue mani meccaniche scorrono sui comandi del pannello, e in pochi istanti riesce a bypassare i protocolli di sicurezza. “Accesso ottenuto,” dice, con una nota di soddisfazione nella voce metallica. “Ho disabilitato anche eventuali contromisure. Siamo dentro.”
Nel frattempo, Kiri’Qa si avvicina al condotto di ventilazione, estendendo con agilità i suoi viticci attraverso le griglie. Le sue foglie vibrano leggermente mentre esplora lo spazio ristretto e oscuro all’interno del condotto. Riesce a trovare la serratura meccanica dietro la parete e, con uno sforzo, la manipola. Si sente un clic, segno che la serratura si è aperta. Tuttavia, una volta fatto, un debole sibilo inizia a diffondersi nell’aria: un flusso d’aria più intenso sta ora uscendo dal condotto.
“Il condotto sta perdendo pressione,” avverte Kiri’Qa, la cui voce risuona calma ma preoccupata. “Non è pericoloso immediatamente, ma potrebbe indicare un danno più esteso al sistema di ventilazione.”
Voss si gira verso Scarus e gli altri. “Non possiamo permetterci di perdere tempo con questo. Muoviamoci.”
Con la porta finalmente aperta, il gruppo entra nel corridoio adiacente, che porta verso il centro di comando. L’aria qui è più rarefatta, e il suono delle esplosioni è più forte, segno che si stanno avvicinando a una zona critica. Zyra si ferma improvvisamente, i suoi sensori captano qualcosa. “Ci sono segnali multipli in arrivo… ma non riesco a distinguere se sono amichevoli o ostili.”
Finalmente, dal fondo del corridoio, emergono delle figure: sono due allievi dell’accademia, visibilmente spaventati e confusi. Indossano le uniformi standard, ma uno di loro sembra ferito e cammina zoppicando, appoggiandosi all’altro. Entrambi alzano le mani in segno di resa appena vedono il gruppo di Scarus.
“Non sparate!” grida il più vicino, la sua voce tremante. “Siamo… siamo amici! L’esplosione… ha colpito il nostro settore… dobbiamo raggiungere il centro di comando, ci potete aiutare?”
Voss si rilassa appena, mantenendo comunque un’espressione dura. “Quello che conta ora è che seguiate gli ordini. Se non potete combattere, allora restate indietro.”
Il ferito annuisce debolmente, mentre l’altro studente cerca di spiegarsi. “Abbiamo visto movimenti strani nei corridoi. Non sappiamo chi o cosa stia attaccando, ma… è rapido. Non siamo sicuri che siano solo danni strutturali.”
Zyra Vexx scambia un’occhiata preoccupata con il resto del gruppo. “Movimenti strani… questo potrebbe spiegare i segnali incerti che rilevo.”
Voss annuisce brevemente, poi si volta verso Scarus, chiaramente aspettando una proposta su come procedere.
Scarus sospira “Non mi sembra opportuno procedere frontalmente…”
Osserva lo schema del piano appeso alla parete, c’è una strada alternativa verso la posizione indicata dai nuovi arrivati? SI, e…
“Il corridoio qui si biforca” dice indicando la piantina “Professore, potremmo separarci in due gruppetti aggirandoli e mentre uno dei due fa da esca, li prende di sorpresa alle spalle? Cosa ne pensa?”
Voss osserva attentamente la mappa mentre Scarus espone il piano. Il suo sguardo analitico si concentra sui punti di snodo, poi torna a Scarus. C’è una pausa, come se stesse valutando sia la strategia che l’audacia di Scarus nel suggerire un piano tattico in una situazione così critica. Infine, un sottile sorriso si fa strada sul suo volto.
“Non male, Scarus. Separarci potrebbe funzionare, ma non sottovalutare mai un nemico che non conosci.” La sua voce è fredda, ma per la prima volta non è piena di disprezzo. “Tu guiderai uno dei gruppi. L’altro gruppo farà da esca. Vediamo quanto valete davvero sotto pressione.”
Voss alza il mento, già suddividendo mentalmente le forze. “Grex Marn e Vorlak verranno con me. Abbiamo bisogno di forza e di tecnologia per tenere l’attenzione su di noi. Scarus, tu prendi Zyra, Lynx e Kiri’Qa. Aggirate il nemico attraverso il corridoio secondario e attaccate da dietro. Non deludermi.”
Zyra Vexx annuisce prontamente, mentre i suoi sensori ultrasonici ricalibrano il percorso da seguire. “Sarà un’operazione silenziosa, se riusciamo a sfruttare l’elemento sorpresa.”
Lynx Tarr si allunga, felino e pronto all’azione, un sorriso letale sui suoi tratti. “Non vedo l’ora di fargli capire cosa significa essere cacciati.”
Kiri’Qa si avvicina a Scarus, le foglie che cambiano tonalità in una sfumatura di verde riflessivo. “Mi assicurerò che nessuno si lasci dietro tracce evidenti. Saremo invisibili.”
Voss si avvicina a Scarus prima di procedere con il piano. “Non pensare di poter fallire. In questo momento, il destino dell’Accademia potrebbe dipendere da quanto bene eseguiamo questo piano.” Poi si volta, senza attendere risposta, e conduce il suo gruppo lungo il corridoio principale.
Zyra, Lynx e Kiri’Qa si dispongono pronti a seguire Scarus. Il percorso alternativo è meno illuminato, ma sembra più sicuro, con meno possibilità di incontrare direttamente il nemico.
Ora, sta a Scarus guidare il suo gruppo attraverso il corridoio secondario per prendere di sorpresa eventuali minacce.
(continua)