A Clearview si stanno verificando eventi misteriosi legati al vecchio faro abbandonato. I cittadini raccontano che gli orologi e gli altri strumenti di misurazione del tempo si comportano in modo bizzarro non appena qualcuno si avvicina al promontorio su cui si trova il faro.
Le autorità sembrano aver steso un velo di omertà su questi fatti e anche gli adulti cercano di liquidarle con mezze frasi non troppo convinte.
I Midnight Misfits come sempre si sono interessati al caso e ha deciso di indagare per conto proprio…
Scena 1: Il fortino dei Midnight Misfits
La pioggia del giorno prima aveva lasciato un sottile strato di umidità nel bosco, ma il fortino dei Midnight Misfits era asciutto e accogliente, protetto dai rami intrecciati dei vecchi alberi di Clearview. All’interno, una vecchia lanterna appesa a un chiodo illuminava debolmente il tavolo centrale, ricoperto di mappe, taccuini e una torcia d’emergenza.
Megan sbatté una pila di giornali sulla superficie consumata.
«Guardate qua,» esordì. «Ancora nessuna notizia ufficiale, ma ci sono sempre più voci sugli orologi che impazziscono al promontorio del Faro.»
Jack, seduto su una cassetta, tamburellava nervosamente sul ginocchio. «Mio padre dice che è una cavolata. Però ieri il suo cronometro si è fermato per qualche secondo mentre era là vicino, e non smette di parlarne.»
Lisa, appoggiata al davanzale, smise di giocherellare con una bussola arrugginita. «La gente ne parla, ma nessuno vuole ammettere di essere spaventato. Dobbiamo andare a vedere di persona.»
«Concordo,» aggiunse Megan, con decisione. «Portiamo torce e blocchi per appunti. Partiamo tra dieci minuti.»
Scena 2: Il Vecchio Faro
C'è qualche evento imprevisto lungo la strada?
Sì --> Un messaggio inquietante è inciso su una parete del faro.
La brezza salata si fece più pungente man mano che i tre ragazzi si avvicinavano al promontorio. Il faro incombeva davanti a loro come un gigante silenzioso, il suo guscio di mattoni annerito dal tempo.
«Eccolo,» mormorò Lisa, avvolgendosi nella sua giacca a vento.
Mentre si avvicinavano alla parete esterna, una scritta attirò la loro attenzione. Incisa con un pennarello nero, leggermente sbavato, si leggeva chiaramente:
“Qualcuno mi aiuti, non riesco a uscire.”
Megan si chinò per esaminare meglio il graffito. «Sembra recente, ma… c’è qualcosa di strano.»
«Cosa intendi?» chiese Jack.
Lisa si avvicinò, il suo taccuino pronto. «Il tratto è nitido, il pennarello non sembra vecchio, ma… è come se fosse stato scritto in un tempo che non quadra. Forse è solo suggestione.»
Improvvisamente, Megan puntò il dito verso il cielo. «Ragazzi… guardate!»
Avviene qualche fenomeno?
Sì
Prompt: La luna nel cielo si muove rapidamente, come un film accelerato.
La luna si muoveva a una velocità innaturale, tracciando un arco attraverso il cielo come se qualcuno avesse premuto il tasto avanti veloce su un videoregistratore. I tre ragazzi rimasero a bocca aperta, il cuore che batteva furiosamente.
«Non è possibile!» urlò Jack, aggrappandosi alla spalla di Megan.
Lisa, nonostante il panico, riuscì a raccogliere il sangue freddo per scrivere sul suo taccuino. «Il fenomeno… sembra limitato. Non ci sono variazioni nei suoni o nel vento, ma il tempo… sta accelerando!»
Dopo qualche minuto, il cielo tornò alla normalità, come se nulla fosse accaduto. Gli orologi dei ragazzi, tuttavia, segnavano un tempo diverso rispetto a quello che sembrava essere trascorso.
Scena 3: Il rientro a casa
Megan:
Quando Megan rientra a casa viene sgridata?
No, ma...
I suoi genitori erano preoccupati?
No, ma...
C'è qualcuno in casa?
No, ma...
La cucina era immersa nel silenzio. Megan trovò un biglietto sul tavolo:
“Turno di notte. Cena pronta. Scaldala. -Mamma”
Sotto il messaggio c’era una vaschetta di alluminio con dentro un pasticcio di carne. Megan sbirciò l’orologio: segnava le 2:50. «Che serata assurda,» mormorò.
Jake:
Quando Jake rientra a casa viene sgridato?
Sì, ma...
I suoi genitori sono comprensivi?
Sì, e...
Jake trovò i genitori sul divano, evidentemente in attesa. Sua madre si alzò subito, incrociando le braccia. «Jake, è tardissimo! Dove sei stato?»
Il ragazzo sospirò e raccontò tutto. L’espressione dei genitori si ammorbidì. Suo padre, dopo un momento di silenzio, chiese: «E dici che c’era qualcosa di strano al Faro? Parlamene domani. E ora fila a letto!»
Lisa:
Quando Lisa torna a casa viene sgridata?
Sì, e...
La mettono in punizione, "consegnandola" in casa?
Sì, e...
Per una settimana?
Sì
Lisa non ebbe la stessa fortuna. Appena entrò, trovò i genitori in piedi nell’ingresso, visibilmente furiosi. «Dove diamine sei stata?» tuonò suo padre. «Hai disobbedito e sei rientrata a quest’ora. Non ci sono scuse. Sei in punizione!»
Lisa protestò, ma non servì a nulla. La sentenza era inappellabile: per una settimana niente uscite.
Scena 4: Il giorno dopo a scuola
Durante la pausa pranzo, i tre si sedettero sul muro basso del cortile, condividendo panini e frammenti di ricordi della notte precedente.
«Punizione per una settimana,» borbottò Lisa, sconsolata.
«Non preoccuparti,» disse Megan. «Io e Jack faremo le indagini sul campo. Intanto oggi pomeriggio andiamo in biblioteca. Benson potrebbe sapere qualcosa.»
Jack annuì. «Ottima idea. E magari troviamo qualcosa negli archivi.»
I Midnight Misfits avevano un piano. Il mistero del Faro era appena cominciato.