Last Sabbath

Last Sabbath è un GDR molto particolare, progettato per essere giocato in gruppo in modalità masterless. Ma prevede delle regole solitarie che ovviamente andrò a provare qui nel seguito.

Si sviluppa in sette scene, ognuna costituita da uno a tre round di gioco, in cui tirerò degli spunti da tabelle specifiche. Da ciascuno poi deriverà una traccia, una registrazione degli eventi dal punto di vista del personaggio. Al termine di ciascuna scena selezionerò tra le tracce scritte, un ricordo (R), che potrà essere usato per alimentare eventuali incantesimi nelle scene successive.

Non ha un’ambientazione predefinita e il manuale consiglia di lasciare che emerga dalla partita stessa. Io però ho bisogno di un minimo di premessa per accendere l’immaginazione, quindi ho scritto poche righe delineando l’ambientazione e la protagonista della partita.

Preparazione

Ambientazione

In una realtà ucronica steampunk, l’Europa del XIX secolo è dominata da imperi industriali che hanno spinto al massimo lo sviluppo tecnologico grazie all’uso del vapore, dell’elettricità e dei primi esperimenti con l’automazione. Tuttavia, sotto la facciata razionale e illuminista, l’élite scientifica e politica conosce una verità nascosta: la magia esiste ed è reale, ma è pericolosa e incontrollabile. Antichi grimori e rituali dimenticati, conservati da società segrete, sono in grado di manipolare forze occulte capaci di alterare la realtà, ma ogni utilizzo ha un costo terribile. La magia non è mai ammessa ufficialmente, poiché l’industrializzazione è vista come l’unico mezzo per il progresso, ma dietro le quinte si combatte una guerra segreta per il controllo di queste forze. La tecnologia convive con l’arcano, e le grandi potenze cercano di sfruttarlo, pur temendolo. Chi ha accesso a questo potere sa che, prima o poi, perderà il controllo.

La protagonista

Per creare la mia protagonista decido di pescare due carte dal mazzo dei Tarocchi

  1. La Luna (XVIII) – Questa carta rappresenta l’oscurità interiore, l’intuizione nascosta e il mondo dell’inconscio. È collegata a misteri e forze che operano sotto la superficie.
  2. La Morte (XIII) – Non come fine, ma come trasformazione. Questa carta simboleggia il cambiamento inevitabile, la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo. La Morte non è una condanna, ma una tappa nel suo viaggio tra il mondo dei vivi e l’oblio.

Ispirato dal significato delle due carte, provo a scrivere una presentazione della mia strega:

Sono Elara Weiss, e il mio potere nasce dal Silenzio Eterno. Non fu una scelta, non del tutto, ma un patto. Ci fu un tempo in cui pensavo che i morti si limitassero a giacere nei loro sepolcri, dimenticati dal mondo come vecchie storie. Poi li ho visti. Le anime che nessuno ricorda, i volti che la memoria umana ha cancellato. Loro esistono, ma in un luogo freddo, oscuro, dove il tempo non scorre più. Ed è lì che ho trovato la mia Benedizione, o forse, sarebbe meglio dire, la mia condanna.

Il Silenzio Eterno mi ha dato il potere di richiamare queste anime. Posso evocarle quando lo desidero, e loro obbediscono. Gli spiriti dimenticati si muovono come ombre al mio comando: spie senza voce, guardiani invisibili, assassini che nessuno vedrà arrivare. Ma nulla è gratuito. Ogni volta che li richiamo, devo dare loro qualcosa in cambio. Un ricordo, un frammento della mia anima… ogni giorno perdo un pezzo di me stessa, e non so quanto ne resterà.

La gente mi teme. E fanno bene. Io cammino tra i vivi, ma ho un piede nell’oblio, e nessuno può fermarmi. Ma alla fine, quando il Silenzio mi avrà consumata del tutto, chi si ricorderà di me?

La partita

Scena 1: La Chiamata

Per avviare la prima scena pesco tre rune, usando la meccanica della Divinazione per ispirarla:

SOWILO (rovesciata): Pettegolezzi, tensione, spreco, inutilità
o OTHILA (rovesciata): Ostacolo, cattivo investimento, preoccupazione
THURISAZ (dritta): Riflettere prima di agire, illuminazione

In questa scena viene descritto il luogo d’incontro delle Streghe e vengono presentati i personaggi.

Mi trovavo nel cuore della città, tra i vicoli dove il fumo delle fabbriche soffocava anche il respiro dei passanti. L’aria era carica di tensione, di sussurri velenosi che serpeggiavano da una bocca all’altra. Voci inutili, parole sprecate. Non sapevo esattamente chi stesse cercando di intromettersi nei miei affari, ma sapevo che c’era un movimento, sottile e persistente, come un coltello nascosto tra le costole.

Le strade erano familiari, eppure in quel momento ogni passo sembrava pesante. C’era qualcosa che non andava, una preoccupazione sorda che mi stringeva il petto. Mi ero chiesta più volte se stavo commettendo un errore, se avevo sottovalutato le minacce che si celavano dietro le facciate di pietra. Gli ostacoli non tardavano mai ad arrivare, come se il mondo stesso volesse erigersi contro di me, testare la mia determinazione.

Ma non era il momento di agire di impulso. Sentivo che qualcosa stava per accadere, un momento di chiarità, una chiamata che avrebbe richiesto tutta la mia attenzione. Dovevo riflettere, essere fredda e calcolatrice. Forse era una trappola, o forse l’occasione che attendevo da tempo.

Primo Round

Tiro lo spunto: Durante un incubo percepisci i pensieri di alcune Sorelle. Costa state sognando? Quali segreti sono stati rilevati

Traccia:

Quella notte i sogni mi hanno trascinata in un vortice di ombre e frammenti di voci, le Sorelle erano con me, anche se lontane. Sognavamo un’antica sala circolare, illuminata solo dal riverbero di candele ormai prossime a spegnersi. Il pavimento di pietra fredda era inciso con simboli familiari, ma distorti, come se il tempo o il caos avessero giocato con la memoria. Loro erano lì, non in carne e ossa, ma come sussurri nella mia mente. Sentivo le loro paure, i dubbi che non osavano confessare a voce alta. Una di loro, una voce che conoscevo troppo bene, custodiva un segreto oscuro, qualcosa che riguardava una forza esterna, più antica di noi, che ci stava spingendo a riunirci. Non per nostra volontà, ma per un disegno che ancora non riuscivamo a comprendere.

Secondo Round

Tiro per lo spunto: La Madre ti si svela in sogno, invitandoti a raggiungere le tue Sorelle. Dove si svolgerà il Sabba? Cosa porterai con te?

Traccia:

La Madre mi è apparsa nel sogno, avvolta da un mantello d’ombra e fumo. I suoi occhi erano due pozzi di notte insondabile, e la sua voce, dolce e antica, ha spezzato il silenzio. “È tempo, Elara. Le tue Sorelle ti attendono.” Mi ha mostrato un luogo che non avevo mai visto prima, una radura in cima a una collina dimenticata, circondata da alberi contorti e rovine spezzate, il vento carico di elettricità. Il Sabba si sarebbe tenuto lì, lontano dagli sguardi curiosi. Quando mi svegliai, sapevo cosa avrei portato con me: il mio grimorio, e le ceneri di un ricordo ormai sbiadito. Erano tutto ciò che mi serviva.

Terzo Round

Tiro per lo spunto: Ricevi una lettera, firmata con il sangue, in cui trovi un invito. Da chi l’hai ricevuta? Dov’è previsto l’incontro?

Traccia:

La lettera è arrivata all’alba, infilata sotto la porta del mio alloggio come un segreto sussurrato nella notte. La pergamena era ruvida al tatto, intrisa di un odore metallico. Non serviva aprirla per sapere chi l’aveva scritta. Il sigillo di cera spezzato mostrava una firma tracciata in sangue secco, riconoscibile per chi conosce le antiche tradizioni: Astrid, una delle Sorelle più antiche, colei che raramente si fa viva, ma quando lo fa, è per un motivo preciso. L’incontro era fissato in un vecchio magazzino abbandonato, alla periferia della città, tra le macchine dimenticate e gli ingranaggi arrugginiti. Un luogo adatto per chi, come noi, si muove ai margini del mondo civile. (R)

Scena 2: L’Iniziazione

Passiamo alla seconda scena, l’Iniziazione, anche qui ci saranno tre round. La scena introduce la forza che ha radunato la Congrega e viene assegnata la Missione.
Ma prima pesco come spunto generale due carte degli arcani maggiori: la Temperanza e l’Eremita.

La notte era fredda e immobile, e il silenzio attorno a me sembrava più pesante del solito. Il viaggio fino alla collina mi aveva lasciato il tempo di riflettere, di sentire ogni passo come un battito del cuore che cercava di mantenere il ritmo tra caos e quiete. C’era qualcosa di più profondo in questo incontro, una tensione che richiedeva calma, una sorta di delicatezza nel modo in cui avrei dovuto muovermi. Non c’era spazio per errori o impulsività.

Ma la solitudine era inevitabile. Nonostante il richiamo delle Sorelle, sapevo che il percorso che avevo davanti era mio, e solo mio. Nessuno poteva dirmi cosa avrei trovato una volta giunta alla radura.

Primo round

Tiro per lo spunto: Un famiglio rivela la propria presenza e si allontana lasciando lungo il percorso una serie di tracce che conducono al Sabba di Streghe e altre creature. Sono accoglienti od ostili con gli intrusi? Per quale motivo si sono riunite

Traccia:

Mentre mi avvicinavo alla radura, un movimento silenzioso tra gli alberi attirò il mio sguardo. Un famiglio si rivelò tra le ombre, un corvo dagli occhi troppo intelligenti per essere solo un animale. Le sue piume lucide riflettevano debolmente la luce della luna, e con un battito d’ali silenzioso si allontanò, lasciando dietro di sé tracce visibili solo a chi sapeva cercarle: piume nere, foglie spostate, un sentiero che si svelava appena.

Lo seguii senza esitare, ma il sentiero non conduceva solo al Sabba. C’erano altre presenze oltre le Sorelle—creature antiche, custodi dei segreti di questa terra. Potevo sentire i loro sguardi su di me, come una pesantezza nell’aria. Non erano ostili, ma nemmeno accoglienti; ci osservavano, attendevano. Noi streghe non eravamo le uniche a essere state richiamate qui. Un potere più grande ci aveva radunate, e tutte eravamo in attesa di scoprire cosa avrebbe richiesto da noi.

Secondo Round

Spunto: Un accesso nascosto conduce a un luogo protetto da un Incantesimo e popolato da creature descritte solo nelle leggende. Chi le ha celate alla vista dei mortali e per quale motivo? Cosa sono disposte a sacrificare in cambio di aiuto?

Traccia:

Il sentiero si fece sempre più stretto e irregolare, fino a condurmi a un arco di pietra che non avevo notato prima, nascosto da edera e rovi. Non era solo un ingresso fisico, c’era qualcosa di più. L’aria vibrava, come se un velo invisibile proteggesse il passaggio. Un antico incantesimo, posto lì per tenere lontani gli sguardi dei mortali. Varcai l’ingresso, e subito il mondo intorno a me cambiò.

Davanti ai miei occhi si aprì un luogo che solo le leggende sussurravano: creature che sembravano fatte di ombra e luce, esseri troppo antichi per essere umani. Erano loro ad essere state celate, sepolte nella memoria e nella magia. Un’antica strega, molto più potente di qualsiasi Sorella attuale, le aveva nascoste qui secoli fa, per proteggerle dall’avidità degli uomini e dalla rovina del tempo.

Adesso però, queste creature guardavano a noi. Non potevamo ignorare il fatto che ci stavano aspettando. Erano disposte ad aiutarci, ma a un prezzo. Chiedevano un sacrificio non di sangue, ma di conoscenza—i segreti più profondi delle Sorelle, quelli che nessuna di noi aveva mai osato condividere neppure con l’altra.

Terzo round

Spunto: La Madre si manifesta, meravigliosa e terribile. La sua presenza porta la quiete e l’equilibrio degli elementi, nonostante la sua voce vibri di preoccupazione. Quali sono le sue richieste? Che tipo di doni concede?

Traccia:

La Madre si manifestò come una forza invisibile che attraversava la radura: il vento si fermò, il suolo vibrò leggermente sotto i nostri piedi, e le fiamme delle torce tremolarono senza spegnersi. La sua voce non era udibile, ma la sentivamo nel profondo, come un richiamo antico. “Il mondo si agita, figlie mie,” sussurrò, “le forze si risvegliano, e voi siete l’ultimo baluardo dell’equilibrio.” Non chiedeva sangue o sacrifici materiali, ma che abbandonassimo le nostre paure. Solo così avremmo ottenuto il suo dono: il dominio sugli elementi, senza essere da essi consumate. (R)

Scena 3: Il Pericolo

In questa scena si manifestano effetti, indizi o emissari della Minaccia. La Congrega acquisirà informazioni che la guideranno verso la Ricerca e ciò che sarà necessario per sconfiggere la Minaccia e completare la Missione.

Pesco come spunti gli arcani: L’Imperatrice e la Giustizia

La radura era ancora avvolta nel silenzio quando la Minaccia si fece sentire per la prima volta, un tremito sottile nella terra, come un avvertimento. Qualcosa stava spezzando l’equilibrio che la Madre ci aveva concesso solo pochi istanti prima. La calma si frantumò, lasciando spazio a una presenza implacabile, fredda e crudele. Sentivo l’aria densa, come se la stessa natura stesse trattenendo il fiato.

Primo Round

Spunto: Una strana malattia sta consumando le piante lungo il tuo cammino. Cosa le ha colpite? Quali elementi riconducono alla causa del loro male?

Traccia:

Mentre ci allontanavamo dalla radura, il sentiero divenne inquietante. Le piante ai lati erano morte, come bruciate dall’interno. I fiori erano anneriti, le foglie accartocciate e secche, ma non c’era odore di fumo. Era una malattia, ma non naturale. Mi chinai a toccare una radice, e subito una sensazione fredda, innaturale, mi attraversò la mano. Questo non era il risultato di negligenza o tempo; era magia, una forza oscura che stava consumando la vita. C’erano tracce evidenti di un potere antico, come se qualcosa stesse succhiando l’essenza stessa della terra, lasciando solo morte dietro di sé.

Secondo Round

Spunto: Un evento catastrofico ha colpito un’area molto popolata e l’intervento magico è necessario per salvare delle vite. Cos’ha scatenato la tragedia. Che effetti provoca il tuo agire?

A questo punto devo intervenire con un Sortilegio, una magia di livello medio in grado di produrre effetti concreti, positivi o spaventosi. Il suo costo è anni della vita di Elara e 1 Ricordo. Vuol dire che invecchierà rapidamente e perderà parte della sua memoria. La memoria sacrificata è questa:

La Madre si manifestò come una forza invisibile che attraversava la radura: il vento si fermò, il suolo vibrò leggermente sotto i nostri piedi, e le fiamme delle torce tremolarono senza spegnersi. La sua voce non era udibile, ma la sentivamo nel profondo, come un richiamo antico. “Il mondo si agita, figlie mie,” sussurrò, “le forze si risvegliano, e voi siete l’ultimo baluardo dell’equilibrio.” Non chiedeva sangue o sacrifici materiali, ma che abbandonassimo le nostre paure. Solo così avremmo ottenuto il suo dono: il dominio sugli elementi, senza essere da essi consumate. (R)

Traccia:

Quando arrivammo all’area colpita, capii subito che non c’era tempo da perdere. Edifici spezzati, urla soffocate e il cielo stesso sembrava in rivolta. La catastrofe era stata scatenata da qualcosa che aveva violato l’equilibrio, forse la stessa forza oscura che stava consumando la terra. La frattura nella realtà era tangibile, e solo la magia poteva chiuderla prima che inghiottisse tutto ciò che rimaneva.

Sapevo cosa dovevo fare. Pronunciai le parole del Sortilegio, e subito sentii il peso del sacrificio. Gli anni scivolarono via da me, la pelle tirata, il respiro più pesante. Il ricordo della Madre, il suo richiamo potente e consolante, cominciò a sfumare, come se non fosse mai esistito. In quel vuoto sentii la perdita di qualcosa di prezioso, ma non potevo fermarmi.

L’aria intorno a me si contorse e il crepitio della magia riportò l’equilibrio per un istante. Le forze caotiche si ritirarono, e le persone, quelle che erano rimaste, poterono respirare di nuovo. Ma quando tutto si placò, io ero più vecchia, più stanca, e una parte di me era svanita, lasciandomi solo con un vuoto doloroso. (R)

Terzo round

Spunto: Una creatura ferita sta sfuggendo a perdifiato, terrorizzata dal suo inseguitore. Chi o cosa ne mette a repentaglio la vita? Che rischio comporta intervenire?

Traccia:

Dal buio degli alberi emerse una creatura, un’ombra sfigurata e tremante che correva a perdifiato. Era ferita, visibilmente terrorizzata, e dietro di lei sentii l’eco di qualcosa di molto più grande e terribile che si avvicinava. Potevo percepire l’energia oscura che la inseguiva, la stessa che aveva corrotto la terra e scatenato il caos poco prima.

Se fossi intervenuta, avrei rischiato di scontrarmi direttamente con quella forza, di rivelarmi prematuramente alla Minaccia. Il prezzo sarebbe stato alto: il potere di quell’entità poteva spezzare non solo me, ma anche ciò che rimaneva della Congrega. Eppure, guardando la creatura, il suo terrore era così palpabile che non potevo voltarmi dall’altra parte. Ma sapevo che ogni azione avrebbe scatenato conseguenze irreversibili.

Mi fermai, il cuore pesante mentre osservavo la creatura scomparire tra gli alberi. Ogni fibra del mio essere voleva agire, fermare quella caccia spietata, ma sapevo che intervenire avrebbe significato attirare l’attenzione della Minaccia su di me e sulla Congrega. Il rischio era troppo grande.

Inspirai lentamente, sentendo l’eco della mia magia ancora pulsare dentro di me, svuotata. Decisi di non muovermi. La creatura sarebbe stata lasciata al suo destino, e forse io avrei potuto proteggere qualcosa di più grande, qualcosa che ancora non comprendevo del tutto. Ma il peso di quella scelta mi si aggrappò addosso come un’ombra che non avrei mai potuto scrollarmi di dosso.

Scena 4: La Ricerca

In questa scena la Congrega affronta un percorso irto di ostacoli per acquisire conoscenze e oggetti necessari a portare a termine la Missione.

Pesco gli arcani: la Luna e le Stelle

La notte era densa di segreti, come se la verità si nascondesse sotto veli d’ombra. Ogni passo ci avvicinava a qualcosa di sconosciuto, ma la sensazione di smarrimento cresceva. Il cammino era pieno di inganni, l’aria sussurrava alle nostre paure, e la realtà sembrava distorta. Nulla era come appariva, tutto era incerto. Sapevamo di non poterci fidare dei nostri sensi, e dovevamo procedere con cautela, lasciandoci guidare dall’istinto e non dalle illusioni che ci circondavano.

Ma nonostante l’oscurità, una luce sottile ci guidava. Era una promessa distante, un segno che, anche se il cammino era confuso e irto di ostacoli, la speranza era ancora lì, lontana ma raggiungibile. Dovevamo avere fede che, nonostante i dubbi e le prove, il sentiero avrebbe rivelato la sua verità.

Primo Round

Spunto: Gli indizi raccolti sinora conducono a un luogo ben preciso, ma il viaggio sarà lungo ed è necessario prepararsi per compierlo. Quale sarà la destinazione? Quali ostacoli ti attendono lungo il cammino e come li affronterai?

Traccia:

Il sentiero ci ha condotti lontano dalla città, verso le montagne ai confini del regno, un luogo che le mappe non menzionano più e di cui persino le Sorelle parlano a malapena: Le Rovine di Astramor, un’antica città sepolta sotto secoli di silenzio. Sapevamo che lì avremmo trovato ciò che cercavamo, un artefatto dimenticato capace di squarciare il velo che separava il nostro mondo da quello della Minaccia. Ma il viaggio non è stato privo di pericoli.

Le foreste lungo il percorso erano infestate da spiriti inquieti, ombre sottili che si muovevano appena al limite della vista. Per attraversarle, ho dovuto evocare le anime dimenticate che mi servono, chiedendo loro di fare da scorta. Ma anche questo ha avuto un prezzo: ogni passo che ci avvicinava alle Rovine sembrava risucchiare la vita stessa dalla terra, le piante morivano, e l’aria si faceva sempre più fredda.

Una volta giunti alle montagne, il terreno divenne instabile. Il passaggio era nascosto da una serie di caverne, un labirinto naturale pieno di insidie e trappole antiche. Abbiamo dovuto procedere con cautela, affidandoci alla magia per superare i crolli e le illusioni lasciate da chi aveva voluto sigillare Astramor. Ogni ostacolo sembrava mettere alla prova la nostra volontà, come se la stessa terra ci respingesse, cercando di dissuaderci dal proseguire.

Ma non mi sono fermata. Sapevo che nelle Rovine avremmo trovato l’unica risposta per fermare ciò che ci attendeva. E così, dopo giorni di cammino, siamo arrivati davanti a quelle antiche pietre, pronte a risvegliare i segreti che custodivano. (R)

Secondo Round

Spunto: Una creatura accorre in tuo soccorso in un momento di difficoltà e si offre di guidarti. È davvero affidabile o si tratta di un inganno? Cosa chiede in cambio?

Traccia:

Durante il nostro cammino attraverso le caverne, quando il buio sembrava troppo fitto e le forze cominciavano a venir meno, una figura si materializzò davanti a noi. Era un essere che sembrava fatto d’ombra e pietra, un antico guardiano delle montagne, con occhi lucenti come carboni accesi. Non parlava, ma trasmise un’offerta chiara attraverso i pensieri: ci avrebbe guidato attraverso i passaggi più insidiosi, conducendoci alle Rovine senza ulteriori perdite.

Per un istante, la sua proposta sembrò la soluzione a tutti i nostri problemi. Ma qualcosa non quadrava. La creatura aveva un’aura di antico potere, ma anche di inganno. C’era un prezzo da pagare, come sempre. In cambio del suo aiuto, avrebbe voluto una cosa sola: un segreto, il più prezioso che custodivo. Il tipo di verità che, una volta rivelata, avrebbe lasciato un vuoto.

Per un attimo, ho esitato. La creatura era affascinante, la sua offerta allettante. Ma poi ho capito che dietro quegli occhi brillava una fame antica, e il segreto che voleva non sarebbe mai stato abbastanza. Era un inganno, un modo per indebolirmi prima di affrontare ciò che ci attendeva. Così, ho rifiutato, proseguendo senza il suo aiuto, consapevole che avremmo dovuto affrontare quel labirinto da soli, ma almeno senza ulteriori compromessi.

Terzo round

Spunto: Intuisci che il tuo Potere non è sufficiente ad affrontare la Minaccia. Chi o cosa può contribuire alla tua formazione? A che prezzo?

Traccia:

Mentre avanzavamo verso il cuore delle Rovine, la verità divenne ineluttabile. Ogni passo mi avvicinava alla consapevolezza che il mio Potere, per quanto affinato e oscuro, non sarebbe stato sufficiente per affrontare la Minaccia che ci attendeva. Era come una fessura invisibile dentro di me, una crepa che non potevo ignorare. Avrei fallito se avessi cercato di combattere con la forza che avevo ora.

Ma tra le antiche pietre di Astramor, percepii qualcosa: un eco di potere dimenticato, una magia antica che ancora respirava sotto quelle rovine. C’era una sola creatura che conosceva quell’arte, un essere che viveva da secoli nei recessi delle terre dimenticate. Il Custode della Fiamma Grigia, uno spirito che aveva insegnato i segreti del fuoco e dell’ombra a chi osava cercarlo. Sapevo dove trovarlo, e che avrebbe potuto darmi ciò di cui avevo bisogno.

Il prezzo, però, non sarebbe stato lieve. Il Custode chiedeva più di sacrifici comuni: desiderava la mia stessa volontà. Non avrebbe voluto la mia vita, ma la mia libertà. Accettando il suo dono, sarei diventata parte di lui, legata al suo potere per sempre. Avrei acquisito la forza necessaria, sì, ma avrei perso me stessa nel processo.

Scena 5: La Rivelazione

In questa scena la Congrega affina gli strumenti necessari ad affrontare la Minaccia. O almeno per tentare.

Pesco gli arcani: la Torre e il Diavolo

La rivelazione fu brutale: non eravamo pronte, non come avevamo creduto. Tutto ciò che pensavamo di sapere, tutte le precauzioni prese, non erano che illusioni. La verità ci colpì con la forza devastante della rovina.

Ma, come accade in ogni caduta, nella distruzione si aprirono nuove possibilità. E nel buio delle rovine, lì dove avevamo perso la speranza, il potere tentatore si fece avanti. Un’offerta sussurrata, pericolosa e allettante. Il potere oscuro che avevamo evitato finora si presentava come l’unica via d’uscita. Il Prezzo, lo sapevamo, sarebbe stato alto—legarsi a forze che potevano consumarci. Eppure, di fronte al fallimento, la promessa di potere era l’unica cosa che restava.

Primo Round

Spunto: Per sfruttare il pieno potenziale del tuo Potere dvi compiere un pericoloso rituale che richiedere un sacrificio. Intendi versare il tributo, macchiando la tua coscienza, o preferisci rinunciare a questo vantaggio? Quali alternative avresti?

Traccia:

Sapevo che non ci sarebbe stata altra scelta. Per liberare il vero potenziale del mio Potere, avrei dovuto compiere un rituale antico, uno che richiedeva un tributo di sangue. Non un sacrificio qualunque, ma qualcosa di legato alla mia anima. Sentivo il peso della decisione gravare su di me mentre preparavo gli strumenti, le parole dell’incantesimo già formavano un nodo nella mia gola.

Il mio famiglio, il corvo che mi aveva accompagnata per anni, osservava silenzioso. Era stato al mio fianco nelle notti più oscure, una parte di me che aveva visto tutto ciò che avevo perso e guadagnato. E ora, per andare oltre, avrei dovuto rinunciare a lui. Sapevo che sacrificandolo non avrei solo perso un compagno, ma una parte della mia stessa essenza, del legame che ci univa. Il rituale avrebbe richiesto la sua vita, e con essa, una porzione della mia stessa umanità.

Con la lama in mano e il corvo davanti a me, non c’era spazio per il rimpianto. Avrei potuto rinunciare a questo potere, ma non avrei mai avuto la forza necessaria per fermare ciò che stava per venire. Le alternative erano poche, e tutte condannavano la Congrega al fallimento. Quando la lama discese, sentii il legame spezzarsi, come un’onda di gelo che mi attraversava. Il rituale era completo, e con esso, una parte della mia anima se n’era andata per sempre.

Secondo Round

Spunto: Hai raccolto oggetti o informazioni che non sei in grado di utilizzare, ma conosci qualcuno che potrà aiutarti a sfruttarne il potenziale. Chi è e cosa speri di ottenere? A che prezzo?

Traccia:

Tra le rovine di Astramor, avevo trovato l’artefatto. Era un oggetto antico, dimenticato da secoli, capace di squarciare il velo tra il nostro mondo e quello della Minaccia. Ma nonostante la sua potenza, non avevo idea di come usarlo. Il potere che emanava era troppo vasto, troppo complesso, e ogni tentativo di attivarlo mi lasciava più vicina all’oblio che alla verità.

Sapevo che c’era solo una creatura in grado di svelarne il segreto: Il Custode della Fiamma Grigia. L’essere antico che abitava il confine tra luce e ombra, colui che conosceva i misteri del fuoco e del vuoto. Sapevo dove trovarlo, e sapevo anche cosa avrebbe chiesto in cambio. Il Custode non chiedeva oro o sangue; voleva una parte della mia volontà, il controllo sulle mie stesse decisioni. Accettando il suo aiuto, avrei ceduto un frammento della mia libertà, lasciando che, nei momenti cruciali, fosse lui a decidere il mio destino.

Era un prezzo terribile, ma necessario. Se non avessi sbloccato il potere dell’artefatto, la Minaccia sarebbe rimasta inaccessibile, inarrestabile. Così, stringemmo il patto. Il Custode liberò il potere nascosto nell’artefatto, e io sentii una parte della mia mente cedere, come se un filo invisibile mi legasse a lui. Da quel momento in avanti, una porzione della mia volontà non sarebbe più stata mia.

Terzo Round

Spunto: Hai individuato e appreso l’Incantesimo necessario a completare la Missione. In cosa consiste? Di che magia di tratta?

Traccia:

Attraverso l’artefatto, con l’intercessione del Custode, ho appreso l’Incantesimo. Non era una magia comune, né un potere che una strega mortale poteva padroneggiare da sola. Si trattava di un Incantesimo di Apertura, capace di squarciare il velo tra i mondi, esponendo la Minaccia e rendendola vulnerabile. Ma non era solo questo: l’incantesimo avrebbe non solo aperto un passaggio, ma anche riversato su di me l’essenza stessa di ciò che si trovava dall’altra parte. Per un breve momento, avrei potuto controllare la Minaccia, ma sarei anche diventata parte di essa.

Il Custode aveva sussurrato le parole nelle mie orecchie, antiche e dense di potere. Sapevo che una volta pronunciato, non ci sarebbe stato ritorno. Avrei legato il mio destino alla Minaccia, divenendo un tramite tra il nostro mondo e il suo, una figura a metà tra luce e ombra. L’incantesimo richiedeva un equilibrio perfetto: il sacrificio di ciò che rimaneva della mia umanità e l’accettazione totale della corruzione che portava con sé. Ma con esso, avrei avuto la chiave per fermare la distruzione incombente.

La magia era pronta, e con l’artefatto in mano, sapevo che la fine, qualunque essa fosse, stava per cominciare.

Scena 6: La Minaccia

In questa scena la Congrega affronterà l’Antagonista, facendo appello a ogni risorsa per portare a termine la missione.

Fare tre round qui a mio avviso è anticlimatico, quindi tirerò un unico spunto: la Minaccia ha previsto le tue mosse ed è pronta ad affrontarti. Come intendi comportarti? Sei in grado di approntare una diversa strategia?

Traccia:

L’aria attorno a noi si fece densa, carica di elettricità e di una tensione che sembrava piegare la realtà stessa. La Minaccia era lì, pronta a consumare tutto ciò che avevamo costruito. Sapevo che ci stava aspettando, che aveva previsto ogni nostra mossa, ma c’era un dettaglio che nemmeno lei poteva anticipare: ciò che avrei sacrificato.

Pronunciai le parole dell’Incantesimo di Apertura, sentendo il potere attraversare il mio corpo. Il velo tra i mondi si squarciò, e in quell’istante divenni tutt’uno con la Minaccia. La sua oscurità si riversò in me, ed io in lei, come se fossimo sempre state destinate a fonderci. La forza che mi travolse era indescrivibile—un potere antico e inarrestabile, ma nel cuore di quella fusione, la Minaccia non aveva previsto il vero pericolo.

Il Custode della Fiamma Grigia attendeva, paziente, e con me nella sua presa, anche la Minaccia divenne sua schiava. Sentii la sua presa su di me, il legame che avevo accettato tempo prima, trasformarsi in una catena invisibile che imprigionava l’entità stessa. Era stato il Custode a vincere, alla fine, non io.

Ma le Sorelle della Congrega avevano compreso tutto. Nel momento in cui la Minaccia si era unita a me, un momento di incertezza si era aperto—un varco che le Sorelle sfruttarono senza esitazione. Lanciarono un incantesimo antico e potente, una magia tanto forte da spezzare la connessione tra mondi, distruggendo la Minaccia, il Custode, e con essi, me.

Sentii il mio corpo spezzarsi, la mia anima dissolversi nel nulla. Sapevo che sarebbe finita così, ma non potevo tornare indietro. Avevamo vinto, ma il costo era stato alto. Le Sorelle mi guardavano, consapevoli di ciò che avevano dovuto fare, e mentre la vita mi abbandonava, sentii solo pace. Avevo scelto, e quel sacrificio era necessario per chiudere il cerchio.

Scena 7: L’Epilogo

Il mondo intorno a me si fece sfocato, i contorni si dissolvevano come nebbia al sole. Non sentivo più il dolore, né il peso della magia che mi aveva consumata. Solo quiete. Una quiete profonda e definitiva. Le voci delle Sorelle si affievolivano, le loro sagome si stagliavano lontane, quasi come ombre.

Sapevo che avrebbero continuato senza di me. Avevano imparato. Il mio sacrificio aveva spezzato la catena della Minaccia e posto fine al giogo del Custode. Il mondo era di nuovo in equilibrio, per ora, anche se la loro lotta non sarebbe mai veramente finita. Ma io non ero più parte di quella lotta.

Mentre la mia anima si dissolse nell’oscurità, una parte di me si chiese se avrei continuato a esistere in qualche forma, come un sussurro nelle ombre o un ricordo sfumato. Forse, un giorno, una nuova strega avrebbe sentito il mio richiamo nel vento, un’eco lontana di ciò che ero stata. Ma in quel momento, non importava più.

L’ultima cosa che percepii fu la radura che si riempiva di luce. Il cielo si apriva, la tempesta era finita. Le Sorelle erano in piedi, fiere e segnate dalla battaglia. Il cerchio si era chiuso. E con esso, il mio viaggio era giunto alla sua fine.

Impressioni finali

È stato emotivamente intenso, non posso negarlo. Ma non sono del tutto convinto della sua qualità di gioco di ruolo. Come altri GDRS diaristici, ho avuto l’impressione di essere artefice di un esercizio di scrittura creativa piuttosto spinta, ispirata dagli spunti ma non guidata dall’avvicendarsi degli eventi e delle reazioni. Sento che è venuto a mancare l’elemento di causalità che avrebbe potuto ribaltare le carte. Alla fine l’epilogo, per quanto coerente, più che emergere è risultato piuttosto pianificato.

Forse Last Sabbath è un gioco che renderebbe maggiormente in gruppo, nella sua modalità masterless. Come solitario non mi ha soddisfatto del tutto. Sospendo il giudizio in attesa di fare altre partite.

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