Ho deciso di utilizzare l’aggancio di avventura Sabotaggio all’Accademia tra quelli generati la volta precedente. Faccio generare a Chat GPT un prologo:

Scarus si siede in fondo all’aula, circondato dai suoi compagni di corso. Il freddo metallo della sedia contrasta con il calore crescente dell’ambiente, un misto di tensione e aspettativa. Davanti a loro, il Comandante Tarek Voss domina la scena, la sua presenza imponente quasi a riempire l’intera stanza. Voss è una persona che incute rispetto, tanto per i suoi successi in campo militare quanto per la sua intransigenza verso gli allievi. Oggi, il focus è sulle tattiche di guerriglia, un argomento in cui Voss eccelle e che tratta con una passione che sfiora l’ossessione.

Mentre procede nella spiegazione, i suoi occhi si posano ripetutamente su Scarus. Ogni sguardo sembra trasmettere un messaggio chiaro: non appartieni a questo posto. Scarus lo avverte, ma non dà segno di cedere sotto quel peso. Ha imparato a navigare queste acque, a mantenere la testa bassa pur stando sempre all’erta, pronto a cogliere ogni informazione utile che possa fargli guadagnare un vantaggio, nonostante l’ostilità dell’ambiente.

Voss pone una domanda alla classe, una di quelle domande che sembrano più un test delle capacità di sopravvivenza che di conoscenza. La sua attenzione si fissa su Scarus, quasi sperando di coglierlo impreparato. Ma Scarus è pronto, risponde con precisione, mostrando non solo di aver compreso la materia ma di poterla applicare con astuzia. La reazione di Voss è un misto di sorpresa e disappunto, evidente anche se per un solo, fugace momento.

La lezione procede, ma l’episodio rimane impresso nella mente di Scarus. È un promemoria costante della sfida che deve affrontare ogni giorno: dimostrare il suo valore non solo come studente ma come individuo degno di rispetto.


Nella sala mensa dell’Accademia, il vociare costante degli allievi riempie l’aria, mescolandosi ai rumori di piatti e posate. Scarus si unisce ai suoi compagni di corso a un tavolo isolato, portando con sé un vassoio scarso ma funzionale.

Zyra Vexx, con i suoi sei occhi che brillano di curiosità, rompe il silenzio. “Hai gestito bene Voss oggi, Scarus,” dice, la sua voce un miscuglio di ammirazione e sfida. “Come fai a rimanere così calmo?”

Scarus sorride leggermente. “Non si tratta di calma,” risponde, “ma di non lasciare che il suo disprezzo mi definisca. Ho imparato a sopravvivere ben prima di arrivare qui.”

Threll Koon, la sua forma gelatinosa vibrante con interesse, emette un suono che riecheggia il suo divertimento. “Sembra che tu abbia imparato più di quanto l’Accademia possa insegnarti.”

Kiri’Qa, le sue foglie sfumate in un calmo verde, annuisce. “La resilienza è una lezione che molti qui dovrebbero apprendere.”

Vorlak, di solito riservato, aggiunge con una vibrazione profonda, “La tua risposta a Voss non è passata inosservata. Il rispetto si guadagna in molti modi.”

Lynx Tarr, i suoi occhi felini scrutano la sala, sussurra con un ghigno, “Forse dovremmo iniziare a prendere lezioni da te su come trattare con i nostri ‘cari’ istruttori.”

Scarus scuote la testa, divertito. “Non sono certo io l’insegnante qui.”

Mentre continuano a mangiare, la conversazione si sposta sulle prossime esercitazioni, sui compiti in sospeso e sui piccoli drammi dell’Accademia.

Ad un tratto, mentre Scarus e i suoi compagni condividono risate e riflessioni leggere nella sala mensa, l’intero edificio trema sotto un’esplosione sorda. I piatti e i bicchieri vibrano sulle tavole, e un attimo dopo, le luci lampeggiano, spegnendosi per alcuni secondi prima di ritornare a una luminosità d’emergenza. Un allarme inizia a suonare, stridente e insistente, mentre annunci automatici richiedono l’evacuazione immediata per via di un’emergenza non specificata. Scarus scambia sguardi con i suoi compagni, riconoscendo immediatamente la gravità della situazione.

Tutti impegnano la porta per uscire, ma mentre il gruppo di Scarus sta per attraversarla i pannelli si sigillano lasciando dentro la mensa loro e alcuni altri studenti. Scarus si avvicina alla porta e prova ad azionare il pulsante di apertura ma il pannello è morto.

“Grex” dice rivolto all’androide “riesci a vedere se questo pannello è hackerabile?”

Il mechanoide si avvicina al pannello e… SI, il pannello risponde ai suoi input. La porta si apre e il gruppo riesce a uscire nel corridoio. Il tutto è estremamente caotico, c’è una calca di persone che affolla i passaggi e non sembrano esserci indicazione chiare da parte di nessuno.

“Il protocollo nei casi di emergenza prevede che ci rechiamo nel punto di raccolta più vicino” fa presente Lynx.

“Ok, allora andiamoci” Scarus si avvicina alla parete scansando altri studenti che sciamano frettolosi e legge la mappa di emergenza “Dunque… il punto di raccolta più vicino a noi è in fondo al corridoio, girando a destra, nell’atrio sud”

A parte la calca il percorso è agibile? SI, MA… Sostituisci Strumento Frequente

Il gruppetto si incammina quando all’improvviso anche la luce di emergenza si spegne lasciando tutti al buio.

C’è una torcia nella cassetta di emergenza sulla parete vicino alla mappa? SI, MA… le batterie sono scariche!

“Uhmf… ma non dovrebbero tenerle sempre pronte?” brontola Scarus.

“Io però riesco a vedere nello spettro non visibile” dice Grex “Facciamo una catena vi guido io”

La catena viene rotta dalla calca? SI.

Quanti se ne perdono? DUE.

Arrivati al punto di raccolta il gruppo si rende conto che Threll e Kiri’Qa non sono più con loro.

“Ah siete voi” dice una voce dietro di loro. È Tarek Voss che li squadra con aria severa “Proprio il quarto anno mi doveva capitare… ma si lavora con quello che si ha, immagino. Seguitemi”.

(continua)


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