Sabotaggio all’Accademia (Sessione 4)

Per determinare l’atmosfera della prossima scena effettuo un tiro: 3. Scena Drammatica.
Spunto: Dividere Stadio Delirante

Il corridoio, ora in silenzio dopo lo scontro, è illuminato solo da deboli luci d’emergenza, creando ombre che sembrano allungarsi e contorcersi. L’aria è carica di tensione mentre l’assalitore immobilizzato, avvolto dai viticci di Kiri’Qa, si contorce nervosamente a terra. Il suono del suo respiro affannoso riecheggia nelle pareti metalliche, mentre le sue mani tremano leggermente, consapevole che la sua situazione è disperata.

Scarus, ferito ma saldo, si avvicina lentamente. Gli occhi dell’assalitore lo seguono, ma c’è un’inquietudine crescente nel suo sguardo, come se sapesse qualcosa di più grande e spaventoso. I suoi movimenti sono frenetici, i suoi occhi sgranati, e sembra lottare non solo contro i vincoli fisici, ma anche contro un’angoscia interna che lo sta divorando.

Voss, in piedi accanto a Scarus, osserva il prigioniero con il solito distacco freddo, ma c’è una nota di impazienza nella sua voce. “Parla,” ordina, la sua voce bassa e tagliente. “Chi siete e cosa volete dall’Accademia?”

L’assalitore, però, non risponde immediatamente. Si dimena leggermente nei viticci di Kiri’Qa, emettendo un debole gemito. Poi, con uno sguardo febbrile, si volta verso Scarus e sussurra: “Non capite… non è solo un attacco… qualcosa… sta per accadere. Sta già accadendo.”

Le parole escono sconnesse, e c’è una luce delirante nei suoi occhi. Sembra essere diviso tra la paura di parlare e il terrore di ciò che sa.

Voss si accovaccia accanto al prigioniero, stringendo la mascella. “Sta’ zitto con i tuoi deliri e parla chiaro, o ti lascerò nelle mani di qualcuno meno… paziente.”

Ma l’assalitore ride nervosamente, una risata inquietante che si mescola al sibilo delle luci d’emergenza. “Non lo sapete? Già divisi… tutto sta crollando. Siete troppo tardi… non c’è più tempo.”

L’atmosfera è densa, ogni parola pronunciata dall’assalitore sembra spingere la situazione verso un baratro. La follia latente nelle sue parole suggerisce che qualcosa di molto più grande e oscuro sta per travolgerli, ma non è chiaro come.

Kiri’Qa rafforza la presa, mentre Lynx si avvicina lentamente, i suoi occhi scrutatori fissi sul prigioniero, pronto a reagire. Il gruppo è sospeso tra il voler ottenere risposte e la consapevolezza che queste risposte potrebbero rivelare verità molto più sinistre.

L’aria stessa sembra vibrare, come se un pericolo invisibile stesse avvicinandosi, e l’unica cosa che li divide dalla verità è il delirio dell’uomo.

“Cosa sta accadendo, cosa è già iniziato?” dice Scarus accovacciandosi vicino al prigioniero

Scarus riesce a persuadere il prigioniero? Tiro con svantaggio (la situazione non è a favore di Scarus e l’incursore è delirante e infervorato): No

Il prigioniero fissa Scarus con occhi febbrili, il respiro affannoso e irregolare. Le parole di Scarus sembrano solo aumentare il suo stato di agitazione. I viticci di Kiri’Qa si stringono più saldamente attorno al corpo dell’assalitore, ma lui continua a dimenarsi, come se cercasse di sfuggire non solo alla morsa fisica, ma anche a un’ansia crescente nella sua mente.

“Non… capite!” urla, la sua voce spezzata da una risata nervosa. “Non c’è nulla da fare ormai. È tutto già in moto! L’Accademia… è solo il primo passo. Non avete alcuna idea di cosa vi attende. Tutto crollerà… vi guarderete intorno e sarà già troppo tardi!” La sua risata diventa più frenetica, quasi isterica, mentre scuote la testa con movimenti rapidi.

Scarus cerca di mantenere la calma, ma è chiaro che il prigioniero è troppo perso nei suoi deliri per rispondere in modo coerente. Ogni tentativo di farlo ragionare sembra alimentare la sua frenesia, come se la sua mente fosse consumata da una verità che non riesce a esprimere chiaramente.

Voss lo osserva con sguardo impassibile, ma la sua pazienza sembra esaurirsi. Si alza lentamente, voltandosi verso Scarus. “Questo non ci sta portando da nessuna parte. Se non possiamo ottenere informazioni utili da lui, dovremo trovare un altro modo.”

L’atmosfera si fa ancora più pesante, mentre il prigioniero continua a ridere sommessamente, sussurrando frammenti di pensieri disordinati. Il gruppo è a un punto morto, sapendo che qualcosa di più grande si muove nell’ombra, ma senza gli strumenti per capire esattamente cosa.

“Comandante, a questo punto ritengo più produttivo lasciare il prigioniero alle cure degli scrutatori mentali… Povero diavolo mi fa veramente pena” dice cercando di fare breccia in un barlume di lucidità del prigioniero

Ci riesce? Tiro neutro: No, ma…

Spunto: Condividere Parola Descrittiva

Il prigioniero continua a tremare, le risate si affievoliscono, ma gli occhi rimangono sgranati e senza traccia di lucidità. Le parole di Scarus sembrano scivolargli addosso, incapaci di penetrare nella nebbia che avvolge la sua mente. Tuttavia, c’è un istante in cui smette di ridere, e la sua bocca si muove lentamente, come se stesse cercando di trovare una parola, un pensiero da comunicare.

“Straniero… è lo straniero…” mormora, la sua voce ridotta a un sussurro spezzato. “Non capisci… lo straniero è qui. È sempre stato qui. E ora… sta condividendo…”

Le sue parole si interrompono di nuovo, tornando a un sibilo incomprensibile, mentre la tensione nel suo corpo si allenta leggermente. Anche se è ancora preda del delirio, una parte del suo cervello sembra fissata su questo concetto: “lo straniero”. Forse non è una risposta diretta, ma potrebbe essere una traccia, un pezzo del puzzle.

Voss annuisce lentamente, anche se con frustrazione visibile. “Hai ragione, Scarus. Non serve più a niente qui. Gli scrutatori mentali potranno scavare nella sua testa e trovare quello che non riesce a dirci.”

Il Comandante si volta verso Lynx e Kiri’Qa. “Preparatevi a spostarlo. Abbiamo finito qui.”

Il prigioniero continua a mormorare sottovoce, la parola “straniero” ripetuta più volte come una litania. Anche se non è chiaro cosa significhi, ha lasciato al gruppo qualcosa su cui riflettere.

La situazione all’Accademia è stata normalizzata dopo aver fermato gli aggressori? Tiro neutro: Sì, ma

Spunto: Appartenere Affermazione Ordinaria

Dopo lo scontro e l’interrogatorio, l’atmosfera nell’Accademia torna gradualmente alla normalità, ma c’è una tensione latente che permane nell’aria. Gli aggressori sono stati neutralizzati e il prigioniero viene portato via dagli scrutatori mentali, come aveva suggerito Scarus. Tuttavia, la calma che si è stabilita è precaria, come se fosse solo la quiete prima di una tempesta più grande.

Gli allievi e il personale militare si stanno riprendendo, riparando i danni e ristabilendo l’ordine, ma ci sono ancora sussurri tra i corridoi. La parola “straniero” comincia a circolare, anche tra coloro che non erano presenti all’interrogatorio. Sembra che la menzione del “lo straniero” abbia risuonato con alcuni, ma nessuno riesce a spiegare chiaramente a cosa si riferisca.

Voss, tornando al suo ruolo di comando, organizza il debriefing con efficienza. “Abbiamo fermato l’attacco, ma non sappiamo ancora chi c’è dietro tutto questo,” afferma con fermezza, radunando gli ufficiali e gli allievi più esperti. “È chiaro che non si trattava solo di un’incursione casuale. Qualcuno, o qualcosa, voleva destabilizzare l’Accademia. Ma finché non scopriremo cosa significa questo ‘straniero’, rimarremo nell’incertezza.”

Il tono disciplinato di Voss nasconde un’inquietudine più profonda. C’è un senso di appartenenza all’Accademia, come se tutti sapessero di far parte di una realtà più grande e di un’organizzazione che non può permettersi di essere vulnerabile. Ma l’affermazione di aver “normalizzato” la situazione è solo parziale: c’è una consapevolezza che qualcosa si muove ancora nell’ombra, e le informazioni frammentarie sull’“estraneo” lasciano spazio a molte domande.

L’Accademia funziona di nuovo, gli allenamenti e le lezioni riprendono, ma c’è un senso di allerta costante. Sanno che il vero pericolo potrebbe ancora dover rivelarsi del tutto.

Tiro per determinare l’atmosfera della scena conclusiva: Tranquilla

Spunto: Trasformare Prosa Consapevole

Dopo ore di caos, il silenzio che ora avvolge l’Accademia sembra quasi surreale. Le luci tornano a splendere con la loro consueta intensità, e i corridoi, fino a poco tempo fa teatro di scontri, ora risuonano solo del lieve rumore dei passi degli allievi che riprendono lentamente la routine.

Scarus si trova su uno dei balconi più alti dell’Accademia, con una vista che si estende oltre i confini del complesso, verso l’orizzonte stellato. L’aria fresca e immobile gli dà una sensazione di calma, ma anche di riflessione. Il tumulto della giornata sembra ora lontano, ma gli eventi accaduti pesano ancora nella sua mente. C’è qualcosa di più profondo dietro l’incursione, e la parola “straniero” continua a riecheggiare nei suoi pensieri.

Sente i passi leggeri di Lynx che si avvicina. “Bel lavoro, Scarus,” dice, fermandosi accanto a lui. “Ma non sembra che sia finita, vero?” C’è un tono prosaico nella sua voce, quasi consapevole che la quiete che li circonda non durerà per sempre.

Scarus annuisce lentamente, lasciando che il silenzio faccia da risposta per qualche istante. Sa che questa tranquillità è solo una fase, una trasformazione temporanea prima che la prossima sfida si presenti. Ma per ora, si concede un momento di pace, riflettendo su quanto ha imparato e su ciò che lo aspetta.

Lontano, le stelle brillano, immobili e serene, testimoni silenziose di un universo in costante movimento, mentre la consapevolezza della fragile pace all’interno dell’Accademia cresce.

Fine

Questa avventura è conclusa, ma non la campagna di Avaros che ci regalerà ancora molte avventure!

Come da regole di Loner, al termine dell’avventura si aggiorna la scheda del protagonista, nel nostro caso Scarus evolve come segue:

Ecco la scheda aggiornata di Scarus:


Scheda del personaggio

  • Nome: Scarus
  • Concetto: Allievo Resiliente in Crescita
  • Abilità:
    • Sopravvivenza Urbana: Maestria nel trovare cibo, nascondigli, e nell’orientarsi nei labirintici spazioporti e nelle città caotiche.
    • Agilità Furtiva: Eccelle nel muoversi inosservato, sia nel furto che nell’esplorazione di aree pericolose o sorvegliate.
  • Debolezza: Diffidenza Cronica: La vita nelle strade ha instillato in Scarus una profonda diffidenza verso gli estranei, complicando le relazioni e la cooperazione.
  • Attrezzatura:
    • Multi-attrezzo da Spazioporto: Un dispositivo compatto ma estremamente versatile, utile per aprire serrature, effettuare riparazioni di base e svolgere compiti tecnici.
    • Pistola Laser Tascabile: Una piccola arma nascosta, meno potente delle versioni standard ma ideale per l’autodifesa discreta.
  • Obiettivo: Guadagnare il rispetto e la fiducia all’interno della Federazione e superare il mistero dello ‘Straniero’.
  • Motivazione: La determinazione a lasciarsi alle spalle una vita di stenti, unita alla consapevolezza di dover proteggere l’Accademia e la Federazione dalle minacce oscure che si nascondono nell’ombra.
  • Nemesi: Comandante Tarek Voss: Un istruttore dell’Accademia militare di Avaros. Critico verso Scarus per le sue umili origini, rappresenta ancora un ostacolo, ma ha iniziato a rispettarlo, creando una dinamica più complessa e competitiva.

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